
Presentazione, con la presenza dell'autore Tommaso Randazzo, dei libri Bordellain e Zoologia Urbana,
Bordellain
Mario, ex stella della nazionale di pallacanestro che dopo una crisi personale ha dovuto interrompere bruscamente la sua carriera, adesso si guadagna da vivere facendo il collaboratore scolastico in un liceo e passa il tempo libero nei campi di street basket o suonando la batteria in un improbabile duo di rock alternativo. Ruben, un alunno di origine peruviana, non frequenta più le lezioni e non esce dalla propria stanza da settimane: gli specialisti dicono che ha la sindrome di Hikikomori, caratterizzata da solitudine, isolamento e ritiro dalla società. La scuola deve portargli i compiti e i test scolastici direttamente a casa, ma Ruben non vuole vedere nessuno se non Mario, che gode ancora di una certa fama tra gli alunni per il suo glorioso passato sportivo. L'uomo, all’inizio riluttante, si trova così coinvolto in una vicenda umana in cui dovrà confrontarsi con la sua capacità di aiuto, ma anche con gli abissi della propria anima.
Zoologia Urbana
Zoologia Urbana è un “bestiario di città”, una miriade di personaggi del sottobosco cittadino, che vivono in un ambiente alienante. Edifici tutti uguali, slot machine, discoteche. Una giungla di cemento e schermi digitali in opposizione alla natura, alla campagna, a un altrove continuamente sognato da Nico, il protagonista di questa odissea metropolitana, che ci racconta la sua storia con ironia amara e con un linguaggio crudo, esplicito, influenzato dai dialetti, dallo slang della strada, dal gergo della marginalità, ridondante di parole volgari e imprecazioni. Nico è a tutti gli effetti vittima di una dipendenza, il gioco d'azzardo, in tutte le sue sfumature, dalle scommesse sui combattimenti clandestini al poker, ma con un amore viscerale per le luccicanti e seducenti slot machine. Il romanzo racconta le condizioni esistenziali di chi vive ai margini delle metropoli contemporanee, descrive lucidamente le molteplici droghe, dagli psicofarmaci al gioco d’azzardo, che il sistema utilizza per contenere, distrarre, indirizzare altrove le energie e le coscienze degli esclusi. Mostra senza mezzi termini l’ipocrisia, la violenza e la schiavitù che si nasconde dietro la prostituzione delle donne straniere, trafficate e vendute, vittime degli istinti sadici e repressi degli uomini della società in cui viviamo.