
materiale_piroclastico Non cề niente di meglio del modello democratico israeliano che possa rappresentare ciò che èil fine ultimo del progetto denominato smart world. E' un dato di fatto che gli sviluppi tecnologici testati in Palestina (ma in generale nelle guerre) vengono venduti all'occidente per essere utilizzati allinterno dei contesti urbani, diventando parte fondamentale della trasformazione in corso. Ciò che comporterà lo possiamo vedere chiaramente in Palestina: analisi dei territori, raccolta dati sugli individui, elaborazione e predizione algoritmica, calcolo dei danni collaterali, confinamento e infine attacco militare. In un contesto Come quello italiano nonè ancora il momento per chi detiene il potere di utilizzare metodologie radicali come quelle impiegate da lsraele. Pertanto, la gestione degli individui in modo sempre più capillare passerà per step intermedi che interverranno direttamente sui corpi, La società del futuro non è quell'immagine da cartolina spacciata dai suoi promotori, ma è più una Gaza allargata: da una parte del muro smart city iper-tecnologiche e dallaltra, l'umanità eccedente, inutile, o forse utile
semplicemente per sperimentare sulla loro
pelle ogni sorta di tecnologia, per poi essere
letteralmente eliminata in caso dia troppi
problemi, magari mediante gli stessi sistemi
di sterminio automatizzati che in questo
momento sta utilizzando, addestrando e
perfezionando lo stato israeliano a Gaza.